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Parole per Dire II parte
Incontri-Conversazioni con genitori
Presso Sede della Croce Rossa Svizzera (CRS), Sezione del Mendrisiotto, Corso San Gottardo 70, Chiasso.

Con il sostegno di:
Repubblica e Cantone del Ticino
Divisione dell’azione sociale e delle famiglie

Parole per Dire
Un Luogo d’ascolto, di sostegno - accompagnamento e di formazione-consulenza per genitori e persone di riferimento del bambino. Uno spazio di parola aperto ai genitori, ai futuri genitori dove - in un’accoglienza discreta - le competenze e le funzioni genitoriali-parentali trovano rispetto, riconoscimento e sono valorizzate.
Propone dei momenti d’incontro conviviali in cui è possibile avere degli scambi, condividere e confrontare assieme con altri genitori le proprie esperienze quotidiane, interrogarsi e liberamente riflettere. L’anonimato dei partecipanti è garantito.
S’indirizza a qualsiasi ceto sociale e di qualsiasi origine etnica e culturale. I momenti d’incontro-conversazione sono animati da due/tre operatori-accoglienti dell’Associazione L’OASI[1].

Temi
Con Parole per dire - II parte continua il ciclo d’Incontri-Conversazioni con genitori e persone di riferimento del bambino. Il tema proposto: Ordini e disordini in famiglia - filo conduttore d’interrogazioni e di riflessioni in comune - sarà il vettore fulcro che porterà a trattare vari argomenti e diverse problematiche: l’istituzione famiglia, la sua fondamentale dinamicità triangolare (madre, padre, bambino), l’istituzione educativa e sociale, la trasmissione genealogica, l’educazione, i suoi scopi e suoi limiti e anche, inevitabilmente, le inquietanti “banalità del male” che sempre più spesso con le loro zone d’ombra irrompono, sotto i riflettori della  cronaca, nella realtà sociale.
La proiezione di film farà da supporto ai temi trattati.

I genitori che lo desiderano possono essere accolti con i loro bambini (da 0 a 5 anni d’età), scoprire assieme, diversamente, il bambino, favorire, esprimere, liberare insieme la parola, interrompere situazioni di solitudine e d’isolamento, condividere nel dire i loro saperi, il saper-fare e il saper-essere, comprendere e far propria una mescolanza etnica e culturale, generazionale, inter-generazionale e sviluppare, valorizzare una loro responsabilizzazione e fiducia.

Calendario degli incontri-conversazioni
Gli Incontri-Conversazioni con i genitori si svolgono presso la sede della Croce Rossa Svizzera (CRS) - Sezione del Mendrisiotto, Corso San Gottardo 70, Chiasso, i sabati pomeriggi, dalle ore 14.30 alle ore 16.30.

19 ottobre 2013             Ordini e disordini in famiglia
9 novembre 2013           Silenzi, non-detti, menzogne di genitori
16 novembre 2013         Rotture di legami, separazioni e traumi
21 dicembre 2013          Conflitti d’adulti, bambini (in) ostaggio

11 e 25 gennaio 2014     Banalità del male, banalità di mal-esseri
8 e 22 febbraio 2014       Inter-detti e trasgressioni
15 marzo 2014                Abusi e violenze intra-famigliari
22 marzo 2014                La violenza nei rapporti sociali
19 aprile 2014                 Di generazione in generazione
7 giugno 2014                 Trasmettere la legge del desiderio: lascerai tua madre e tuo padre
14 giugno 2014               Educare: porre limite al ‘godimento’

Presentazione dei temi: Ordini e disordini in famiglia
Realtà  perturbanti
La legge, la proibizione dell’incesto, fonda lo scambio e la mediazione degli esseri umani nel riconoscimento delle loro differenze; differenza dei sessi e differenza delle generazioni. Essa implica una trasmissione di generazione in generazione. Cosa deve trasmettere una generazione alla successiva per permetterle di lasciarla? Cosa permette ad un uomo e ad una donna di fondare una nuova famiglia?
La prima funzione della legge è di separazione. Separazione da intendersi quale necessaria differenziazione dall’oggetto materno, al fine di accedere al processo d’individuazione soggettiva. La seconda funzione della legge è quella dell’inter-detto quale istanza che rompe ogni relazione duale o meglio che non ne autorizza il perdurare assoluto. L’inter-detto viene costantemente a contrariare la tendenza del desiderio a volersi fissare sull’oggetto originario. Per rompere lo specchio materno alienante è necessario che la madre offra un posto psichico al padre. Nascere dalla propria madre non è solo uscire dal suo ventre ma piuttosto dal suo desiderio. La funzione paterna non esiste senza la funzione materna. Riferire il bambino al padre presuppone che la madre ne riconosca la funzione. Sin dal concepimento del bambino una dinamica triangolare strutturale è all’opera.
Quando separazione e inter-detto non sono strutturalmente operanti né giocano un loro ruolo allora si apre la via maestra a devianze di posti e di ruoli.
Prendendo spunto da nozioni quali: “triangolazione” e “dinamicità triangolare” -fondamentali nel pensiero e nell’opera di Françoise Dolto- si tratterà di riflettere assieme su alcuni dei versanti ombra, nascosti, taciuti di un retro-scena di situazioni e realtà perturbanti.
Conflitti, rotture, separazioni, violenze fisiche, dipendenze psicologiche, maltrattamenti psichici, negligenze, abbandoni, rigetti, abusi, violenze intra-famigliari, perversioni, …, sono più frequenti di quanto si possa pensare. Retro di “medaglie famigliari” in cui una inquietante  estraneità irrompe nella realtà, manifestandone aspetti sconvolgenti. Le “banalità del male” e le deviazioni fuori-legge fanno sempre più spesso cronaca.

Di generazione in generazione
Per ogni genitore, per ogni bambino, è necessario riferirsi al suo passato, alla sua famiglia, al dire e al fare e ai fatti che l’hanno aiutato a costituirsi come soggetto. Gli ordini o i disordini familiari ai quali oggigiorno assistiamo, quale importanza assumono per il divenire di un soggetto? Ciò che viene trasmesso da una generazione all’altra lascia sempre un punto enigmatico che per ogni bambino richiede una presa di posizione nel suo desiderio. Per ogni essere umano è necessaria un’elaborazione sulla sua filiazione. Elaborazione che non può limitarsi a “dare seguito a un programma” tracciato dalle figure primordiali della sua infanzia -in primo luogo i genitori- ma che implica, nell’assunzione del proprio desiderio, una scelta soggettiva. Lasciare padre e madre, per fare alleanza con un uomo o una donna che viene d’altrove, è la condizione stessa del desiderio umano. Ogni trasmissione generazionale comporta una perdita.
La famiglia è originariamente fonte di legami, relazioni, affetti e amore. Per eccellenza è anche  sorgente d’incomprensioni, conflitti, discordie e, talvolta violenze. La famiglia rappresenta le nostre origini e l’autorità, i momenti primi di felicità ma anche i primi conflitti, inevitabili, spesso insopportabili. La famiglia è responsabile di molti malesseri e disagi che affliggono sia adulti che bambini. Risorse familiari, competenze genitoriali lasciano talvolta a desiderare, con tutto ciò che ne consegue. 

Educare, porre limite al godimento
L’educazione inizia nella famiglia e prosegue nell’istituzione scolastica, sociale e professionale. Queste istituzioni hanno per funzione educativa quella di permettere ad un soggetto di prendere un suo posto nel gruppo umano e sociale, un posto che gli permetta di ritrovarsi e sentirsi il più possibile a suo agio. Una delle difficoltà dell’educazione è riconducibile al modo in cui un bambino arriva a riconoscere e ad accettare l’istituzione, sia essa familiare che sociale: nella salvaguardia dell’umanizzazione e dell’insieme sociale in un ordine (nel rispetto delle posizioni generazionali), nella difesa delle particolarità e delle originalità, delle personalità degli uni e degli altri, senza un loro appiattimento. In questo ambito si inseriscono le disfunzioni che si situano in ognuna delle fasi o tappe che possiamo chiamare lo sviluppo del bambino. Questo sviluppo è da intendersi nel senso di un processo di umanizzazione e di presa di posizione che lo porta a farne un soggetto desiderante a pieno titolo, verso la sua autonomia e la sua responsabilità civica. Ordini e disordini in famiglia evidenziano, in una loro disfunzione, come l’istituzione familiare può anche essere carente e venir meno nella costituzione del desiderio del bambino.

L’Associazione L’OASI[2]
Fondata a Locarno il 7 maggio 1991, l’Associazione offre un quadro relazionale di accoglienza e d’incontro atto a favorire gli scambi e la comunicazione fra bambini, genitori, famigliari ed altre figure di riferimento del bambino. L’Associazione presta particolare attenzione all’Infanzia e alla Parentalità. Nei suoi scopi e obiettivi opera al fine di facilitare la socializzazione precoce e l’autonomia del bambino, in un’ottica di prevenzione e nella preparazione alle separazioni necessarie che è tenuto a vivere nel corso del suo sviluppo psichico, relazionale-affettivo e nell’ambito famigliare e/o istituzionale. Sin dalla prima infanzia sostiene e prepara il bambino, onde evitare che certune separazioni possano essere generatrici di rischi, disagi o di traumi. Nel processo di “separazione-individuazione” si tratta di accompagnare -passo dopo passo- la separazione madre-bambino, in riferimento alla funzione terza paterna (inter-detto). In genere accompagna le separazioni al fine di evitare che esse avvengano soggettivamente in modalità troppo improvvise o repentine. Quale Luogo d’accoglienza e d’incontro interlocutorio, fa da tramite nell’accompagnare e mediare le separazioni genitoriali-parentali che vedono coinvolto il bambino e lo confrontano in nuove configurazioni famigliari. L’Associazione opera inoltre al fine di evitare l’esclusione e ristabilire i legami inter-rotti, minacciati e mancanti in situazioni di separazioni genitori-bambini obbligate da un terzo (Legge). Sostiene le funzioni parentali là dove i legami possono risultare fonte di mal-essere e confrontarsi a delle rotture improvvise. Un’attenzione particolare è data alla responsabilizzazione genitoriale-parentale e alla trasmissione dei legami sociali inter-generazionali.

[1] Fra gli accoglienti vi sono dei professionisti nel campo della psicologia della prima infanzia, del bambino e della famiglia

[2] Nelle sue funzioni e obiettivi pratici l’Associazione L’OASI fa riferimento all’opera teorico-pratica della dr. med. pediatra, psicanalista Françoise Dolto e all’etica e filosofia proprie del Luogo di Accoglienza genitori-bambini (da 0 a 3 anni) “La Maison Verte”, da lei creata con altri collaboratori a Parigi (il 06.01.1979).